sabato 19 gennaio 2019

La Trevignano che vorremmo


Lo sappiamo, Trevignano Romano è un luogo elettivo con una lunga storia alle spalle. Il territorio però, proprio per questo, appartiene a tutti ed a nessuno. Come ogni luogo felice del nostro tormentato pianeta, è uno schermo sul quale proiettare le proprie lecite aspirazioni.

Vorremmo un paese attento all'ambiente naturale. Troppe sono le sviste verso questa istanza primaria. Vorremmo un paese dedicato alla promozione culturale. Troppe sono le lacune al riguardo. La crisi economica non è una scusante. Occorre vigilare sugli abusi paesistici (sempre in agguato) e sull'inerzia delle Amministrazioni nel promuovere iniziative di alto livello culturale.

Occorre valorizzare l'esistente anche con piccole azioni di salvaguardia. E' scandaloso notare episodi di abbandono architettonico di manufatti importanti, di incuria rimediabile con pochi euro e poche ore di lavoro. Manca una struttura comunicativa omogenea, armoniosa e rispettosa dell'ambiente. Manca una visione d'insieme per vivere la vocazione turistica del paese, in modo sereno, partecipativo, delicato.

La voracità del metro cubo deve finire. Al suo posto si deve insediare la felicità della cura e del rispetto verso l'antico ed il moderno, in un virtuoso agire propositivo. Occorre impedire ai predatori di far valere le loro visioni deleterie ed egoistiche, non con la repressione (pur necessaria) ma con la persuasione e la proposizione di una visione coerente e positiva di sviluppo.

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